lunedì 28 agosto 2017

GABRIEL

(di Riccardo Secchi e Alessio Beccati, 1995)

Continua l'operazione meritoria (a prescindere dalla qualità intrinseca delle opere pubblicate) di recupero da parte dell'Editoriale Cosmo di una corposa selezione di proposte legate al fumetto italiano più o meno indipendente degli anni 90. Dopo diverse opere di Ade Capone (Requiem, Kor-One, Erinni) e altro materiale diverso (Coliandro, Arcana Mater) arriva in edicola anche Gabriel di Secchi e Beccati, con la speranza che gli sfiziosi recuperi continuino poi anche nei prossimi mesi. È per me questa la possibilità di curiosare tra le pagine di serie che all'epoca della loro uscita avevano attirato la mia attenzione ma che per motivi vari (soldi, difficile reperibilità, etc...) erano rimaste sugli scaffali delle fumetterie, poche di queste infatti credo arrivarono nelle edicole su tutto il territorio nazionale.

È curioso vedere come molte di queste invece, quasi tutte per la verità, abbiano un sapore comune che facilmente le colloca nella loro epoca grazie a una caratterizzazione narrativa molto connotata nel loro tempo, caratteristica questa che rende quest'opera di recupero sicuramente interessante, curiosa, nostalgica, ma anche inevitabilmente per quel che riguarda la (ri)lettura delle serie un po' datata.

C'era allora la volontà di spingere, di contaminare il fumetto popolare italiano con altro, di affrancarsi da quegli che erano gli stilemi classici dell'avventura, di guardare oltreoceano al fumetto supereroistico, di usare fantascienza e horror al meglio senza mai sconfinare nel fumetto d'autore, c'era la volontà di farlo pur sapendo di non avere i mezzi economici che poteva avere una Bonelli che aveva già messo in campo negli anni precedenti prima Martin Mystère e poi, con un ulteriore passo in avanti verso la modernità, Dylan Dog e Nathan Never.


Anche Gabriel nasce su questo solco. Si cerca di osare utilizzando come protagonista la figura di una giovane suora, la piacente Maria Montalbano, che in seguito a un incidente con attrezzature tecnologiche sperimentali acquista la capacità di volo e il potere di emettere forti scariche di energia. Si gioca sulla figura di una supereroina procace in tonaca, elemento di rottura sottolineato anche dai dialoghi spesso allusivi dei personaggi di contorno. L'uso del linguaggio colorito è un altro degli elementi di (presunta) maturità di questo e di altri fumetti del periodo. Nello sviluppo della trama non c'è davvero nulla di particolarmente interessante, l'aspetto degno di nota presente in questa miniserie è legato invece ai vari conflitti interiori e di coscienza che nascono nel cuore e nella mente di una giovane suora che si ritrova dall'oggi al domani con le capacità di cambiare in meglio la vita delle persone intorno a lei con l'unico intoppo di dover ricorrere alla forza per farlo. Dilemmi che sfoceranno in crisi di fede, spaesamenti e perdita della via da seguire... non male come spunto, la realizzazione a conti fatti non fa gridare al miracolo (almeno oggi, forse allora...).

Il lavoro di Beccati è diligente, presenta diverse forzature in alcuni volti che sinceramente stonano con l'insieme, lo stile rientra in quello di altri lavori visti in quel periodo, ad ogni modo le matite sono curate, piacevoli, il tratto è mediamente ben riuscito ed ha il giusto dinamismo che serve a far procedere bene la storia, non male nel complesso.

Anche questa curiosità ce la siamo tolta, nulla di memorabile, una discreta lettura che comunque ho affrontato con piacere (più che altro per nostalgia).

4 commenti:

  1. Mh, mi pare quindi di comprendere che si tratta di un prodotto figlio del suo tempo...

    Moz-

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    1. Secondo me sì, poi si può leggere anche ora, sicuramente non un must.

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  2. Io ho perso tutti gli albi a colori spillati, acciderbolina, ma ho un volumetto bonellide della Max Bunker Press che ristampa qualche anno dopo la prima miniserie con prefaz di Secchi jr che nota come dopo la suora volante che illumina le manine come il Ravage di Lee/Ryan altrove religiosi metaumani hanno avuto successo ( il riferimento è naturalmente Preacher di Ennis /Dillon ndr ).
    Credo che Secchi e Beccati avessero in mente la Hepburn di Storia di una suora e che sembri procace perchè il cartoonist è appunto nelle acque agitate dagli Image Boys. Secchi jr ha scontato il peccato di aver pensato ad un pinguino carino che lancia raggi con anni ed anni di storie Disney. Beccati non era male. Tamarro come il Ron Wilson di Marvel Two in One, ma dettagliato come il quesito con la susi. Se avesse avuto una maggior sintesi ed avesse studiato la cinesi da Mark Badger o Norm Breyfogle, Gabriel sarebbe ancora in giro ed il gabrielverse sarebbe solo uno zinzino meno fitto di quello di Paperinik o Diabolik o Zagor. Pazienza.

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    1. Eh, pazienza. Ce ne faremo una ragione... Preacher dice, eh? Mmmm chissà perché quello ha avuto successo e Gabriel meno, lo chiederò al Secchi. Della Susi ricordo le sisse a punta, cmq dai, Beccati non male, storia passabile, nei Ninetees le possibilità c'erano, poi è uscito quel Preacher lì...

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