sabato 6 gennaio 2018

TWIN PEAKS

Qualche giorno fa, compilando le solite classifiche che si buttano giù ogni fine anno un po' per gioco e un po' per segnalare ciò che ci è sembrato valido tra le cose che abbiamo incontrato sul nostro cammino tra Gennaio e Dicembre, ho piazzato in cima alla lista delle migliori serie tv da me guardate nel 2017, il ritorno del Twin Peaks di David Lynch e Mark Frost. Cose valide quest'anno ne ho viste, ho guardato alcune delle più tese stagioni di The walking dead, quelle con Negan e Lucille tanto per capirci, ho visto lo splendido Stranger Things, Sherlock, Black Mirror e altro ancora, insomma di cose molto buone ne sono passate sugli schermi di casa mia. Twin Peaks è un'altra cosa. Lynch continua a essere avanti cent'anni rispetto a tutti, o forse vive più semplicemente in una dimensione parallela alla nostra che con noi ha solo qualche punto di connessione qua e là, questo spiegherebbe la visionarietà aliena del suo lavoro al quale schiere di attori hanno fatto a gara per partecipare.

Negli anni 90 I segreti di Twin Peaks rivoluzionò il modo di fruire la serialità televisiva in America (e di conseguenza nel mondo), creò quel senso di aspettativa e finanche di astinenza tra un episodio e l'altro che ancora oggi proviamo per le serie tv alle quali siamo più affezionati, lo faceva venticinque anni fa, con un anticipo impressionante rispetto a tutte le serie moderne arrivate agli stessi risultati con decenni di ritardo. Dimostrò inoltre come la serialità poteva uscire dalla schiavitù dell'episodio chiuso, dimostrò vincendo su tutti i fronti come si potesse proporre materiale fuori dagli schemi, personaggi stralunati e implausibili come protagonisti assoluti, vinse su tutti i fronti anche a livello di marketing, sdoganò temi e situazioni delicate in prima serata, appassionò milioni di spettatori unendo intrattenimento e una visione più alta e arty della televisione, mai così onirica, surreale e anche inquietante.


Poi, con calma, arrivò la nuova serialità di qualità, diffusa e abbondante. Tutti, registi, case di produzione, attori, spettatori, capirono che proposte qualitativamente sorprendenti potevano arrivare in misura ancor maggiore dalla televisione rispetto al Cinema. Si apre un mondo, un mondo fatto di serie curatissime, intelligenti, perfetti meccanismi a orologeria della scrittura, anche maniacali nella messa in scena e nella realizzazione. In questo florilegio di prodotti perfetti arrivano ancora una volta Lynch e Frost, che dopo venticinque anni sono ancora cent'anni avanti a tutti, capaci letteralmente di incantarti, di lasciarti a bocca aperta, di cortocircuitare passato, presente e, cazzo sì, anche futuro, con una narrazione immaginifica che sembra non avere ne capo ne coda, e tranquillamente fanno il culo a tutti quanti, e tanti saluti a tutti.


Non si può spiegare Twin Peaks, non avrebbe senso stare a raccontarne la trama che, seppur tra mille divagazioni, alcune surreali, oniriche e visionarie, altre semplicemente grottesche, c'è ed è sempre ben presente. Vive di momenti, sensazioni, emozioni, paure, inquietudini, rimandi e immagini, soprattutto immagini. Scelte di regia, scenografiche, di fotografia e montaggio, di effetti, taluni apparentemente anche ingenui, scelte sonore, visive. Atmosfera, atmosfera e ancora atmosfera. Anche nelle musiche, in ogni singolo episodio un'esibizione, non hanno voluto perdersi l'occasione di partecipare nemmeno Eddie Vedder, Sharon Van Etten, i Nine Inch Nails ne ovviamente Julee Cruise.

Forse non è neanche giusto mettere Twin Peaks al primo posto di un'ideale classifica delle serie tv migliori dell'anno (o anche di sempre), probabilmente dovrebbe stare in una classifica a parte insieme a prodotti a essa affini almeno per mentalità e intenzioni programmatiche. Purtroppo al momento di questi prodotti non ce ne sono, o almeno io non ne ho mai visti.

17 commenti:

  1. Ciao. Twin Peaks non è solo una serie tv, poiché si estende anche a livello di libri, di brani musicali, di... sogni!
    Riesce a portarmi davanti ai sensi situazioni come le sognerei, con lo stesso ritmo, le stesse inquadrature, le stesse situazioni non risolte.
    Non faccio paragoni perché non sto molto dietro alle produzioni televisive. Dico solo che forse la "stasi di Cooper" è durata un po' troppo, nonostante nel frattempo ci siano stati almeno due o tre episodi stupendi e tecnicamente perfetti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Forse la stasi di Cooper è effettivamente durata troppo, però quanto era indovinato il personaggio di Dougie Jones? Mi ha fatto ricredere sul talento di Kyle M. Che non ho mai annoverato tra i grandissimi. Comunque una serie di un altro livello.

      Elimina
    2. Sulla bravura di Kyle non ho mai avuto dubbi, l'ho visto all'opera anche in "Dune", "L'alieno" e "Roswell". ;)
      Poi in TP mi ha esaltato la sfida a braccio di ferro tra Bad Cooper e Mastro Lindo... "Posizione di partenza..." :D e come ha poi luquidato Ray!

      Elimina
    3. Si, qui si è veramente superato... mi è piaciuto davvero moltissimo.

      Elimina
    4. Senza nulla togliere a Kyle MacLachlan, a me piace molto la recitazione di Grace Zabriskie: il personaggio di Sara Palmer mi è rimasto impresso sin dalla celebre telefonata dell'episodio pilota col marito, quando dal silenzio capisce cosa è successo... Nella terza stagione diventa qualcosa di progressivamente più inquietante senza fare quasi nulla se non tenere la scena.

      Elimina
    5. Sottoscrivo parola per parola, Grace Zabriskie riesce a farmela fare sotto ogni volta che la guardo, penso sia l'attrice più inquietante che Dio abbia mai mandato sulla terra (nemmeno Bette Davis), la guardo negli occhi e mi viene la pelle d'oca. Bravo Gas, meritava il giusto tributo.

      Elimina
  2. La vedo come te.
    Lynch e Frost hanno praticamente ri-creato un genere, quello crossmediale, portato su livelli di mondi paralleli e su strati diversi di realtà e coscienza.
    Inspiegabile, secondo me nessuno mai arriverà a tanto.

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mai dire mai, a noi conviene sempre sperare d'esser sorpresi. Comunque nell'immediato la vedo dura per tutti.

      Elimina
  3. Dovrei davvero recuperare questo classico intramontabile. Quest'anno vedrò di tuffarmi in Twin Peaks per bene :)

    RispondiElimina
  4. twin peaks è twin peaks punto, e non si discute con la madre di tutte le serie tv ^_^

    RispondiElimina
  5. Stagione sorprendente e a tratti geniale.
    Peccato che a tratti sia risultata anche un po' troppo confusa e campata per aria persino per gli standard di Lynch. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche l'immacolata concezione potrebbe sembrare campata per aria, chi crede la prende per buona. In Lynch bisogna credere :)

      Elimina
  6. Sono tra quelle cose che vanno oltre la normale serie tv... E' già oltre il cult!

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...